Risale ad appena un mese fa la gaffe linguistica commessa da IKEA in Bahrein, dove sulla vetrina del negozio è comparso lo slogan inglese “create your perfect night’s sleep” (“crea la tua notte di sonno perfetta”), accompagnato da una traduzione in arabo che recita, appunto… “Lo stesso ma in arabo”! Evidentemente, il traduttore ha tradotto l’istruzione ricevuta dal committente anziché il testo dello slogan!
Nel marketing, gli errori di traduzione possono portare a situazioni imbarazzanti, come nel famoso caso dello slogan di Pepsi “Brings you back to life”, diventato in cinese mandarino: “Pepsi riporta i tuoi antenati in vita dalla tomba”…
La pagina Facebook Lost in translation raccoglie tantissimi errori di traduzione dall’effetto indubbiamente comico. Purtroppo, però, non tutti gli errori fanno ridere.
Dalla Bibbia…
In realtà, sono centinaia gli errori di traduzione che hanno cambiato la storia del mondo. In gran parte riguardano la Bibbia, uno dei libri più tradotti nella storia dell’umanità.
Per citare un esempio tra i tanti, San Gerolamo (il santo patrono dei traduttori!), nel trasporre in latino un passo dell’Esodo regalò a Mosè un paio di corna, cascando nel tranello dell’aggettivo ‘raggiante’, che in ebraico ha la stessa radice di ‘cornuto’. Il santo indusse così in errore anche Michelangelo, del quale possiamo tuttora ammirare il Mosè con le corna nella Basilica di San Pietro a Roma.
Il bue e l’asinello, immancabili nel nostro presepe, non sono mai esistiti. Nel Medioevo fu scritto che Gesù si sarebbe «mostrato tra due animali», ma il testo originale indicava in realtà il figlio di Dio quale spartiacque tra due epoche: il termine greco zoè (età) era stato scambiato con zoon (animali).
La donna, invece, non è stata creata da una costola dell’uomo, bensì dalla «metà dell’uomo»: pensate quante cose potrebbero essere diverse, oggi, se ci fosse giunto sin dall’inizio questo messaggio di parità!
E ancora, perché il Mar Rosso, quello attraversato dagli ebrei guidati da Mosè per sfuggire ai persecutori egiziani, si chiama così se è blu come tutti gli altri mari? Secondo il teologo Pinchas Lapide, il nome ebraico di questo mare è Yam-Suf, che significa “Mare dei giunchi”, per via della crescita rigogliosa di questa pianta lungo sue sponde. Quando Martin Lutero intraprese la traduzione in tedesco della versione inglese della Bibbia di John Wycliffe confuse rede (antica ortografia di reed, ‘giunco’) con red (rosso), e l’errore è rimasto nella storia.
… Alla storia
Questi e altri 107 episodi sono raccolti nel libro 111 errori di traduzione che hanno cambiato il mondo di Romolo G. Capuano, il quale racconta anche che il bombardamento del Monastero di Montecassino durante la seconda guerra mondiale fu causato dall’errata interpretazione da parte di un ufficiale americano del termine tedesco abt (abate) come abbreviazione di abteilung (battaglione), che lo portò a ritenere che all’interno della sacra costruzione si nascondesse un battaglione tedesco.
Passando dal sacro al profano, è nato da un errore di traduzione anche il proverbio «una mela al giorno toglie il medico di torno», dato che l’originale inglese faceva riferimento a tutti i frutti.
E che dire della scarpetta di Cenerentola, che non è mai stata di cristallo ma di pelliccia di scoiattolo?
Se è vero che sbagliando s’impara, oggi è possibile imparare dal passato ed evitare errori scegliendo il servizio di traduzione giusto.
Chissà come sarebbe andata se i protagonisti di questi episodi si fossero affidati ai servizi di intelligence linguistica di Studio Moretto Group?